Is Panixeddas O Is Animeddas O Mortu Mortu
Panixeddas non significa più solo pane in Sardegna. Si racconta che sono dei doni, dolci e frutta secca che si danno ai bambini che passano di casa in casa a chiederne in occasione della Festa dei Morti.
Perché proprio il pane? La ragione non è semplice, ma facilmente intuibile: non tanto per l’evangelico gesto di comunione, quanto per il fatto che il chicco di grano debba morire per diventare spiga, così come il chicco d’uva diventa vino. Il grande protagonista della tradizione sarda del giorno dedicato ai defunti e delle altre feste fondamentali del calendario è infatti il pan di sapa, condito con il mosto d’uva.
Le Papassinas e le Ossa dei morti sono altri dolci tipici di questa giornata dedicata ai propri cari e agli antenati. Le prime vengono preparate con strutto, frutta secca, aromi e la sapa, glassati come solo le signore sarde sanno fare e decorati con zuccherini colorati.
Ossus de mortu è invece un dolce cotto in forno a base di mandorle tritate e albumi montati a neve, le varianti prevedono anche la versione di pasta frolla alle mandorle.
“Is Animeddas”, termine usato nel Campidano, significa “le anime (dei defunti)” alle quali non vogliamo mancare di rispetto inserendole nella rubrica “Animali fantastici”, ma occorre farlo in quanto qui parliamo di tradizioni popolari legate a figure specifiche, reali e dell’immaginario.
Aggiunge che probabilmente la formula si usa ancora in paesi più piccoli e, sottolineo io, la Sardegna ha un patrimonio culturale talmente vasto, localizzato e molteplice che ogni luogo, ogni frazione, ha la sua tradizione e non potremmo mai menzionarle tutte. Ci atterremo quindi ad un discorso generale sulle celebrazioni per le anime dei defunti nel sud dell’isola senza entrare nel dettaglio.
Le anime menzionate dai bambini sono quelle del Purgatorio che vagano sulla terra in quella notte e quelle dei propri cari ai quali è permesso fare ritorno per questo brevissimo periodo.
Lasceranno di nuovo il nostro mondo seguendo la scia delle luci delle candele lasciate accese per illuminare loro la strada.
In alcune località i bambini sono mascherati, in passato erano abbigliati miseramente per impersonare i defunti ed intagliavano le zucche; gli adulti preparavano la tavola con i prodotti autunnali. Per alcuni era un pasto frugale, rappresentava uno spuntino “da viaggio” per le anime di passaggio nella casa; per altri, magari ricche famiglie, costituiva l’ultimo abbondante pasto e festeggiamento in vista del lungo inverno, periodo di rigore.
Il mortu mortu
(in italiano letteralmente “morto morto“), conosciuto anche come peti coccone, su pane ‘e su tocu, is ànimas, is panixeddas e su biddiu longu è una tradizione che ricorre in Sardegna nel giorno della Commemorazione dei defunti o nei giorni precedenti.
Ogni regione storica della Sardegna presenta un modo differente per fare un’offerta ai morti, che solitamente è compiuta il 2 novembre e che vede la partecipazione di tutta la popolazione. Anche gli adulti erano soliti chiedere offerte per le vie del paese, quali un bicchiere di vino o di liquore di mirto.
Dopo questa spiegazione.. ti racconto la giornata trascorsa
Ci siamo svegliati presto, perché i giri da fare erano veramente tanti
e quindi siamo passati di casa in casa e di negozio in negozio col nostro cestinetto dicendo: ” is panixeddas “
Abbiamo racimolato un bel po di caramelle, come vedrai in video, ma non solo.. noci..noccioline e anche melagrane
poi ci siamo diretti presso il giardino sonoro di Pinuccio Sciola , dove ti lascerò il link qui
intanto vedrai le sue opere sonore in video
Ma niente ci può fermare con una bellissima giornata
quindi subito dopo pranzo, abbiamo fatto un giro al parco di monte urpinu, tra giochi e animali
e se vorrai visitarlo..ti lascio il link qui.
È stata una giornata bellissima, circondati di emozioni, soprattutto per i più piccoli
e se per il 2 novembre ti trovi in Sardegna.. approfittane divertendovi tutti insieme.